L’oro che non delude mai

By on 9 Gennaio 2015 in Mercati with 0 Comments

Ormai, si è come snaturata la presenza dell’oro sul mercato finanziario, inseguendo quella legge del valore che lo rende quanto mai un asset volatile con punti di picchiata e recupero, in un round senza più termine.

Il gold è tra gli asset nel mirino degli investitori, non tanto per la convenzione del valore (l’oro è il bene rifugio per eccellenza e tale rimarrà), quanto per la valenza strategica che ha tale sottostante.

Nel seguente riquadro, abbiamo ricostruito delle candele giapponesi per mostrarvi come è quanto più vero che l’oro si muove, a livello intra-day e passa da trend rialzisti a trend ribassisti con la stessa facilità di un comune sottostante (ad es. forex pair, indici, azioni).
oro-candele-giapponesi

Un andamento che suscita non poche perplessità per chi è abituato a pensare all’oro come un volano costante ma, in realtà, ciò non ci riserva alcuna stranezza anche perché è normale che la pressione della domanda e dell’offerta crei un certo effetto-contagio sulle quotazioni.

Teniamo conto anche del fatto che l’oro è espresso sul mercato internazionale delle materie prime in dollari Usa e l’artificio monetario fa i suoi giochetti sull’andamento del gold per il mercato borsistico. Il dollaro si apprezza, di conseguenza ci vorranno meno dollari a parità di tutto il resto per acquistare un’oncia di oro. E da lì riparte a ruota la discesa delle quotazioni.

Il rublo, da parte sua, continua la giravolta sul mercato dei cambi e la Banca Centrale Russa molto probabilmente sta già toccando le riserve auree per ribilanciare il cambio, nel frattempo che non viene raggiunta maggiore autonomia sul mercato valutario. Ciò va ad incidere in direzione ribassista sull’oro.

L’attesa da parte di nuovi attori protagonisti del mercato (tra questi l’India) potrebbe far salire il sentiment di mercato, le previsioni rialziste degli investitori e quindi da ciò ricomincia il rally dell’oro. Non dimentichiamo, infatti, che una maggiore domanda di mercato fa accelerare le quotazioni del gold.

Così come per il petrolio, non bisogna mai trascurare di tenere sotto d’occhio i vincoli tecnico-economicistici, in ordine ai rapporti interni dell’economia dei singoli paesi. Da tale punto di vista, certamente una discesa delle quotazioni giudicata insostenibile, dato che l’oro rappresenta un asset strategico per molti paesi, non durerà a lungo.

Le figure di analisi tecnica riscontrate con il gold non sono molto frequenti nel breve termine ma possiamo trovarne in un orizzonte di lungo periodo, dato che i prezzi tendono a deviare transitoriamente molto più che a raggiungere un livello dei prezzi più almeno pari a quello iniziale. Variazioni di rilievo ormai si hanno dopo molti anni. L’oro tende nel medio/lungo termine a mantenere il suo valore e nel breve termine ad avere quei differenziali di valore che molto incidono non tanto sulla performance di portafoglio ma sulle opportunità di arbitraggio e di trading. Investire nell’oro nel medio/lungo termine richiede un maggiore interesse all’oro fisico. L’oro finanziario è più adatto alle dinamiche di investimento a breve termine.

Resta uno degli asset che, in controtendenza alla falsa partenza dei mercati, rimane ampiamente interessante anche all’apertura del nuovo anno, essendo stato caratterizzato da rilevanti margini di rientro. Bisogna tenere d’occhio sempre tutte le notizie economiche last minute ed ogni altra soffiata che possa farci capire se inciderà nei termini di un’accelerazione del trend rialzista o del trend ribassista. Restiamo in attesa, quindi, di ulteriori aggiornamenti su nuove pressioni al rialzo o al ribasso dell’oro da parte della “Mani forti” del mercato (in genere, i singoli attori istituzionali; nello specifico l’abolizione del blocco alle importazioni del prezioso potrebbe aprire nuove ed interessanti prospettive di recupero dei prezzi del gold).

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