Come investire in Azioni? Cosa scegliere nel 2023

By on 1 Aprile 2023 in Guide with 0 Comments

Come investire in azioni? E’ una domanda che, prima o poi, si pongono tutti coloro che hanno a disposizione un certo capitale. D’altronde, nell’immaginario collettivo quello azionario è l’investimento per eccellenza, nonostante nel corso degli anni siano salite alla ribalte ben altre asset class, e se ne siano create di nuove.

La buona notizia è che ancora oggi investire in azioni conviene, o per meglio dire pone in essere delle buone opportunità di guadagno. Anzi, se possibile l’appetibilità dei titoli azionari è addirittura aumentata, sostenuta dalla diffusione di nuove tecnologie, le quali consentono anche a i non trader professionisti di agire in prima persona (purché abbiano voglia di imparare).

Qui di seguito forniamo indicazioni utili per chi vuole iniziare a investire in azioni. In particolare, approfondiremo alcuni concetti che rimbalzano nei media tradizionali e su internet, e attorno ai quali si genera spesso confusione.

Descriveremo i pro (pochi) e i contro (tanti) dell’investimento azionario “classico”, quello che si effettua con l’intermediazione delle banche. Riserveremo altrettanto spazio ai CFD, una soluzione che risolve alcuni problemi dell’investimento tradizionale e apre nuovi scenari per il trading speculativo.

In questo articolo, oltre a spiegare come investire in azioni senza commettere errori, presentiamo anche alcune piattaforme di investimento particolarmente adatte ai principianti.

Un esempio? eToro, che tra i numerosi vantaggi offre la possibilità di investire in azioni copiando altri investitori della piattaforma che in passato hanno ottenuto risultati positivi.

Seguendo questa strategia, si possono replicare i loro rendimenti (proporzionalmente al capitale investito) e iniziare a investire sin dal primo giorno.

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Investire in azioni: significato

Investire in azioni significa esattamente ciò che suggerisce il senso comune: comprare e vendere azioni in modo da realizzare un surplus. In questa prospettiva, comune a tutte le attività di trading e in generale al commercio, il prezzo di vendita deve essere inferiore al prezzo di acquisto.

Questa semplice definizione però non basta a presentare tutte le opportunità che l’investimento azionario implica. Anche perché nel corso del tempo sono state sviluppate tecniche e approcci tali da superare le prassi più rigide, introducendo elementi di innovazione e speculazione.

Per esempio, è possibile investire senza… Comprare o vendere azioni. In questo caso le azioni fungono da sottostante e il trader non fa altro che sfruttare le oscillazioni di prezzo, attraverso le quali genera un surplus. Inoltre, è possibile invertire l’ordine delle attività, vendendo prima di acquistare, realizzando delle vere e proprie vendite allo scoperto.

Conviene investire in azioni?

Infine, è possibile svincolare l’investimento in azioni dal ricorso alle banche. In passato, e nell’immaginario collettivo di alcuni ancora oggi, per investire in azioni era necessario fare riferimento alla propria banca. Questa in realtà è solo una delle tante possibilità, e nemmeno la più conveniente.

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Migliori broker per investire in azioni

Prima di proseguire vi segnaliamo un elenco di piattaforme ideali per investire in azioni:

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Investire in azioni in Banca

Iniziamo dunque da questo scenario, ovvero dall’investimento in banca. Esso può essere effettuato in due modi, alla maniera classica, ovvero delegando al consulente gran parte delle scelte, oppure praticando del vero e proprio trading.

Nel primo caso, si acquista un pacchetto azionario, spesso contenente titoli provenienti da società diverse. Si parla, nella fattispecie, di acquisto diretto: il risparmiatore/investitore possiede realmente le azioni. Dunque gode dei diritti della proprietà, che nella quasi totalità dei casi si riducono alla possibilità di ricevere i dividendi. Tuttavia, i margini di movimento sono pochi, ed è sostanzialmente impossibile speculare. Molto banalmente, si acquista, si “staccano” di dividendi e dopo qualche tempo si vende nella speranza di realizzare un surplus.

La seconda modalità prevede una trasformazione della banca in “broker”. In questo caso, l’istituto mette a disposizione una piattaforma di trading, in genere proprietaria, con il quale il correntista può comprare e vendere azioni liberamente. Nella stragrande maggioranza di casi si tratta di investimento diretto, ovvero si continua a comprare e vendere azioni reali. Più raramente, è possibile scambiare prodotti derivati, che utilizzano le azioni come sottostanti.

Entrambi i metodi sono viziati da un problema di fondo, derivante non dal metodo in sé quanto dalle caratteristiche dell’intermediario. In buona sostanza… Costano. Le commissioni sono in generale elevate, e sono in grado di erodere i profitti dell’investitore. Non si tratta di mala fede, ma di una dinamica strutturale: le banche sostengono costi di gestione imponenti, ed è inevitabile che si rifacciano almeno un po’ sui clienti.

Investire in azioni senza intermediari

Sia chiaro, investire con le banche è comodo, nella maggior parte dei casi. Tuttavia, non si può parlare di vero e proprio investimento speculativo, non nel primo caso almeno. Si tratta molto banalmente di “impegnare” il proprio capitale nella speranza di un rendimento nel lungo periodo.

E’ evidente che per il trading speculativo ci si debba rivolgere altrove. In questo caso, è impossibile non menzionare la possibilità di tradare senza intermediari istituzionalizzati, ma con l’ausilio di realtà pensate appositamente per i trader retail. I broker, per esempio.

I broker non sono banche, quindi non devono sopportare chissà quali costi di gestione. Per questo motivo, possono abbassare i costi, e ciò va a tutto vantaggio del cliente.

I broker, inoltre, sono specializzati esattamente nei servizi per i trader, dunque sono in grado di concentrare i loro sforzi in questa attività, con ovvie e positive ricadute sulla qualità dei servizi stessi. Un esempio lampante è dato dall’offerta, che è l’elemento più visibile quando si tratta di confrontare più servizi di brokeraggio. Ebbene, le banche che si cimentano nel trading mediamente mettono a disposizione un numero spesso scarno, a volte sufficiente di strumenti. I broker, nella stragrande maggioranza dei casi, offrono centinaia e centinaia di strumenti.

Inoltre i broker sono spesso specializzati in una forma di trading particolare, cui abbiamo già fatto cenno: il trading con i CFD.

CFD sta per Contract For Difference. I CFD sono derivati, che utilizzano gli asset – in questo caso le azioni – come sottostanti. I trader non detengono l’asset, non godono dei dividendi azionari, e questo è un difetto. L’unico veramente significativo, probabilmente.

Per il resto, questi prodotti garantiscono transazioni più veloci, un’offerta davvero abbondante (è più facile creare un CFD che mettere a disposizione un titolo azionario reale), costi commissionali molto più bassi. Inoltre, proprio in virtù del meccanismo di derivazione, consentono le vendite allo scoperto.

Vendita allo scoperto

Vale la pena parlare della vendita allo scoperto, che è una possibile meritevole di interesse, per quanto giudicata controversa da alcuni. Le perplessità sulle vendite allo scoperto sono di natura etica, in quanto afferiscono alla speculazione più intensa. Sono anche di natura “tecnica”, in quanto il loro utilizzo non è sempre facile, in quanto richiedono una capacità analitica e predittiva non da poco.

Ad ogni modo, per vendita allo scoperto si intende quell’approccio che consiste nella vendita di un bene in un momento antecedente al suo acquisto. Non è un dettaglio da poco. A ben vendere, consente di guadagnare anche quando il mercato è in calo. Insomma, si tratta di speculazione in una delle sue forme più compiute.

Per vendere allo scoperto è necessario fare uso dei prodotti derivati. I CFD sono sono certamente gli unici prodotti a disposizione, e forse nemmeno il più famoso. Tuttavia, prestano il fianco alle esigenze delle persone comuni, che non lavorano per le istituzioni o per le grandi banche commerciali. Si spiega così – almeno in parte – il grande successo che i CFD hanno riscosso presso gli investitori indipendenti.

Investire in Azioni Petrolio

Un altro tema da affrontare è quello relativo al settore. Si fa presto a dire “investire in azioni”. In realtà, questa espressione cela molte possibilità e apre le porte agli scenari più vari. Questi scenari corrispondono, in massima parte, ai settori in cui si intende investire. Uno dei settori oggetto di interesse è certamente il petrolifero. Cosa si può dire a riguardo?

In primo luogo, è tra i più leggibili in assoluto. Le società petrolifere infatti ricoprono una funzione economica fondamentale in quanto si occupano dell’approvvigionamento, del trasporto e della distribuzione di petrolio e derivati.

Dunque, le loro performance, e di conseguenza le quotazioni dei loro titoli, sono incredibilmente suscettibili alle vicende dell’economia reale. Quando la domanda cresce, cresce anche quella degli energetici. Di conseguenza cresce il profitto delle società petrolifere, e le loro azioni traggono una spinta rialzista. Ovviamente, accade l’esatto contrario se la domanda si contrae.

Un altro elemento a favore della leggibilità è l’interesse che le società petrolifere calamitano. Sono oggetto di analisi e outlook, sicché il trader raramente si trova a corto di materiale per orientarsi.

L’effetto collaterale di questo “attaccamento alla realtà” è una spiccata volatilità delle azioni. Ciò però non rappresenta un difetto. Anzi spesso e volentieri si rivela un plus per gli investitori, che guadagnano appunto dai surplus scaturisti dalle oscillazioni di prezzo.

Le petrolifere sono volatili anche perché a essere volatile è l’elemento di maggior impatto: il prezzo del petrolio. Dunque, investire nelle azioni emesse dalle società petrolifere significa monitorare, studiare e stimare nel tempo il prezzo del petrolio.

Piattaforme CFD per investire sulle azioni

Qui di seguito presentiamo alcune delle migliori piattaforme, o per meglio dire broker, per chi vuole investire in azioni utilizzando i CFD. Sono broker di qualità, che nel corso del tempo hanno ispirato community di centinaia di migliaia, se non milioni di trader. Dunque, la qualità dei loro servizi è assicurata. Lo è anche dal punto di vista dei costi, tema caro ai trader, visto il rischio che le commissioni erodano i profitti (come accade spesso con il trading bancario).

I broker, nonostante questi elementi in comune, presentano ciascuno delle specificità. Dunque, meritano di essere trattati separatamente.

Investire in azioni con eToro

eToroè un broker molto apprezzato per i suoi servizi innovativi, la qualità che riesce a esprimere, una piattaforma all’avanguardia ma allo stesso di semplice utilizzo. E’ un broker particolare, in quanto mette a disposizione due modalità di investimento azionario: diretto, ovvero con compravendita di azioni reali; indiretto, a mezzo CFD.

In ogni caso, non impone commissioni. Si tratta di un dettaglio non da poco, visto il rischio concreto che le commissioni compromettano il guadagno reale. Ovviamente, le commissioni sono sostituiti da spread, che sono comunque equilibrati.

eToro è conosciuto soprattutto per il Copy Trading, un servizio innovativo che permette di copiare i trader di un utente a scelta. Potenzialmente, si può guadagna senza grandi sforzi (scegliere l’account giusto è comunque difficile).

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Trading azionario con i CFD di Plus500

Plus500è uno dei broker CFD del mercato italiano. Offre numerosi asset finanziari su cui negoziare.

Plus500 opera con i CFD, dunque non consente il trading diretto. Poco male, se si considera gli evidenti vantaggi dei Contract for Difference.

Un altro punto di forza di Plus500 è l’approccio ai costi, molto vantaggioso per i trader. Le commissioni sono assenti, anche in questo caso sostituiti dagli spread.

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Quanto si guadagna investendo in azioni?

Molti principianti che si avventurano nel mondo degli investimenti in azioni sognano di arricchirsi rapidamente. Tuttavia, spesso la realtà non è all’altezza delle aspettative. Ciò nonostante, investire in azioni può portare a rendimenti notevoli, come dimostra il celebre Warren Buffett, che ha costruito la sua enorme ricchezza proprio grazie agli investimenti in azioni, partendo da zero.

La domanda sorge spontanea: quanto si può guadagnare investendo in azioni? La risposta dipende da diversi fattori. Innanzitutto, è importante sottolineare che investire in azioni non porta a un arricchimento immediato, poiché ciò è irrealizzabile.

Warren Buffett ha impiegato tutta una vita per accumulare la sua vasta fortuna. Altri elementi cruciali per determinare i guadagni sono una preparazione adeguata e l’impiego di strumenti appropriati (ad esempio, copiare gli investitori di successo può risultare estremamente vantaggioso).

Il capitale iniziale può fare la differenza, sebbene molti dei migliori investitori abbiano iniziato con risorse limitate. Ricordiamo che solitamente 250 euro sono più che sufficienti e con alcune piattaforme basta anche solo un investimento iniziale di 50 euro!

Non perdere l’occasione di iniziare il tuo percorso nel mondo degli investimenti in azioni. Puoi iniziare da broker semplici come eToro e FP Markets e con piccole somme.

Investire in azioni Amazon

Ma come si fa per investire sulle azioni di Amazon? Amazon è un gigante che governa indiscusso il settore dell’e-commerce. È ovvio, dunque, che il valore delle azioni di Amazon sia in continua crescita.

Molti investitori scelgono di acquistare azioni di Amazon. È una decisione saggia? Coloro che hanno investito almeno 1.000 euro in azioni di Amazon al momento della quotazione, adesso sono milionari.

Abbiamo scelto l’esempio dell’investimento in azioni di Amazon per una ragione: nessun titolo finanziario è destinato a crescere all’infinito, nemmeno quello di un’azienda di rilevanza mondiale come Amazon. Lo stesso fondatore Jeff Bezos ha riconosciuto, durante un incontro privato poi divulgato, che Amazon potrebbe affrontare una crisi entro i prossimi 30 anni.

Di conseguenza, anche il valore delle azioni di Amazon potrebbe diminuire. Rappresenta un problema per chi investe in azioni?

Assolutamente no, almeno per coloro che agiscono in modo appropriato, ovvero sfruttando la speculazione sia al rialzo quando il valore del titolo aumenta, sia al ribasso quando diminuisce.

Investire in azioni: le domande frequenti

Investire in azioni conviene?

Moltissimi investitori impiegano capitali investendo nell’azionario e sugli indici per diversificare il proprio portafoglio. Investire in azioni risulta essere l’investimento più profittevole negli ultimi anni, sopratutto se si scelgono quelle che offrono rendimenti equi e rischi bassi. Importante è scegliere la piattaforma e il tempo oltre che un insieme di azioni che possano generare rendimenti a lungo termine.

Come si fa per investire in azioni?

E’ possibile partire con capitali non necessariamente elevati operando tramite i contratti per differenza. Naturalmente è fondamentale operare solo con piattaforme regolamentate studiando il mercato in cui si vuole investire. L’alternativa è comprare le azioni in Banca, un modo poco utilizzato ormai per via delle commissioni molto elevate.

Quali piattaforme usare per investire in azioni?

La scelta è molto ampia e l’offerta molto variegata. Possiamo segnalarne alcune tra le più utilizzate che sono eToro e FP Markets due piattaforrme regolamentate che hanno moltissime azioni su cui fare trading e numerosi strumenti.

Investire in azioni

Conclusioni

In definitiva, cosa si può dire sull’investimento in azioni? E’ un “business” per tutti? Di certo, lo è in potenza. Come per qualsiasi altra tipologia di trading, anche l’azionario richiede una certa dose di impegno per essere padroneggiato. Gli sforzi possono essere significativi, ma i frutti non tardano ad arrivare, e sono in grado di ripagare di tutto l’impegno profuso.

Il consiglio, comunque, è di specializzarsi in un settore in particolare, e allo stesso tempo mantenere alto il livello di diversificazione, unica difesa contro l’imprevedibilità del mercato.

Un’altra indicazione da seguire riguarda i broker che abbiamo trattato. Sono tutti di qualità, ma ciascuno è dotato di una sua precisa identità, e offre qualcosa che gli altri non offrono. Dunque, provateli tutti, prima di compiere una scelta definitiva.

Anche perché mettono a disposizione dei conti demo, con i quali è possibile fare pratica e testare i servizi dei broker. Se siete agli inizi potete partire da broker semplici come eToro, che permettono di negoziare copiando dai migliori investitori grazie alle funzioni di copytrading in modo facile e veloce.

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