Titolo Amplifon sconta debolezza post trimestrale

By on 7 Marzo 2019 in Mercati with 0 Comments


Ancora una nuova accelerazione dl ribasso per le azioni Amplifon (-1,35%), che continuano a scontare dei risultati trimestrali con luci ed ombre. Il Q4 2018 dell’azienda italiana che si occupa della diagnosi, applicazione e commercializzazione di soluzioni uditive, si è concluso con un fatturato di 405,1 milioni di euro, in crescita dell’11,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, sostenuto dal +7,4% registrato dalla crescita organica e dal +3,8% conseguito grazie al contributo delle nuove acquisizioni.

Bene i margini operativi con Ebitda ed Ebit, rispettivamente in crescita dell’11,8% a 84,5 milioni di euro e del 10% a 64,1 milioni di euro. Dimezzato a 2,6 milioni di euro gli oneri della gestione finanziaria. L’utile ante imposte è aumentato del 15,3%, assestandosi a 61,5 milioni di euro, mentre ha deluso l’utile netto, che a causa del balzo del tax rate al 25,5% ha subito una contrazione del 12,4% a 45,9 milioni di euro. Il mercato non ha inoltre apprezzato il sensibile aumento dell’indebitamento netto, lievitato ad 840,9 milioni di euro, dai 492,3 milioni di euro della fine del trimestre precedente.

Il fatturato dell’intero 2018, invece, si è assestato a 1.372,7 miliardi di euro, mostrando ricavi consolidati in crescita su base annua del 10,6% a cambi costanti e dell’8,4% a cambi correnti. L’Ebitda si è invece portato a 241,3 miliardi di euro, assestandosi al 17,6% dei ricavi, evidenziando un miglioramento di circa 40 punti base rispetto al risultato del precedente esercizio.

Incremento del 19,3% per il risultato netto su base corrente, salito a 113,4 milioni di euro dai 95 milioni di euro del bilancio 2017; mentre il risultato netto reported è aumentato del 6,1%, assestandosi a 106,7 milioni di euro, dai 100,6 milioni di euro del precedente esercizio. Male l’indebitamento netto, che dai 296,3 milioni di euro del 31 Dicembre 2017, come anticipato, a fine 2018, è aumentato ad 840,9 milioni di euro.

Incremento del 12,5% per il Free cash flow, portatosi a 110,3 milioni di euro, a fronte di investimenti sostenuti pe 76,1 milioni di euro netti. Il Consiglio di Amministrazione Proposto proporrà all’assemblea dei soci il pagamento di un dividendo ordinario di 14 centesimi di euro per azione, in crescita del 27,3% rispetto a quello distribuito lo scorso anno.

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Andamento azioni Amplifon sul breve-medio periodo


Al momento della scrittura il titolo Amplifon lotta per non perdere l’importante supporto di breve-medio periodo rappresentato dalla media mobile a 50 giorni (la linea di colore verde sul grafico con time-frame giornaliero, in alto), che transita in area 15,99.

Il quadro grafico di brevissimo, invece, ha già invertito al ribasso, in quanto le quotazioni sono scese al di sotto delle medie mobili minori, a 10 e 25 giorni (rispettivamente la linea di colore azzurro e la linea rossa sul grafico), che passano in area 16,38 euro ed a 16,25 euro. L’eventuale perdita di EMA 50 in chiusura daily potrebbe causare ulteriori flessioni con target in area 15,45 euro; mentre la tenuta del sostegno appena indicato, accompagnata da un eventuale recupero oltre le EMA a 10 e 25 giorni, potrebbe favorire un possibile rimbalzo verso area 16,80 euro.

Pattern di trading titolo Amplifon (AMP.MI) valido da 1 a 5 giorni

Il pattern di trading long si attiva in caso di recupero oltre 16,06€ in chiusura oraria e pronostica i primi due target price in area 16,15 e 16,28 euro; stop loss in caso di discesa sotto 15,90€ in close orario. Mantenere o aumentare l’esposizione Long nel caso in cui gli acquisti si spingano oltre 16,28€ in chiusura oraria, per cercare di prendere profitto in un primo momento a 16,38 e successivamente a 16,44€; stop loss in caso di ritorno sotto 16,12€ in close orario o giornaliero.

Lecito aprire nuove posizioni lunghe in caso di close orario o daily maggiore di 16,44€, per cercare di sfruttare ulteriori slanci in area 16,54 e 16,64 euro, estesi a 16,80 euro; stop loss in caso di ritorno sotto 16,22€ in close orario o giornaliero. Ed ancora, Long sulla debolezza in caso di affondo a quota 15,30€, in ottica di rimbalzo, in primo luogo a 15,40€ ed in seconda battuta a 15,48€, esteso a 15,56€; stop loss in caso di ulteriori flessioni sotto 15,10€ in chiusura oraria o daily.

Il pattern di trading Short, invece, prende forma nel caso in cui si registri un close orario minore 15,90€ e consiglia di prendere i primi profitti in area 15,80 e 15,74 euro; stop loss in caso di ritorno oltre 16,06€ in chiusura oraria. Mantenere o aumentare le operazioni Short in caso discesa sotto 15,74€ in chiusura di candela oraria, per cercare di sfruttare ulteriori cali in un primo momento a 15,65€ e successivamente a 15,56€; stop loss in caso di ritorno sopra 15,90€ in close orario.

Lecito aprire nuove posizioni corte in caso di flessione sotto 15,56€ in close orario o giornaliero, con l’intento di ricoprirsi in area 15,48 e 15,40 euro, estesa a 15,30 euro; stoppare le operazioni in caso di recupero oltre 15,65€ in close orario o daily. Ed ancora, short speculativi in caso di estensioni rialziste in area 16,80€, per sfruttare eventuali correzioni prima a 16,64€ e successivamente a 16,54€, estese a 16,44€; stop loss in caso di ulteriori allunghi sopra 17€ in chiusura di candela oraria o giornaliera.

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