ETF: cosa sono e come funzionano

By on 18 Giugno 2021 in Guide with 0 Comments

Gli ETF non sono certi asset di nuova generazione. Tuttavia, sono saliti alla ribalta negli ultimi anni, con la diffusione di una certa consapevolezza finanziaria anche presso le fasce di popolazione generalmente estranee alle pratiche più avanzate di investimento. Ad oggi, gli ETF appaiono come soluzioni in grado di apportare rendimenti interessanti, relativamente facili da gestire e capaci di prestarsi alle più svariate modalità di trading.

In questa breve guida parliamo degli ETF, descrivendone il funzionamento, elencando i pro e i contro, fornendo qualche consiglio per selezionarli adeguatamente. Infine, presenteremo alcuni broker che offrono l’opportunità di praticare il trading con gli ETF, partendo da quelli più famosi e che negli anni sono stati in grado di calamitare l’interesse degli investitori di tutto il mondo.

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Cosa è un ETF

ETF è chiaramente un acronimo e sta per Exchange Trade Fund. Come suggerisce il nome, sono dei fondi di risparmio gestito. Rispetto a quelli classici, però, si differenziano per le modalità di gestione. Se, di norma, il gestore punta al massimo rendimento e investe dove e come crede; nel caso degli ETF il gestore è vincolato a un obiettivo specifico: replicare le performance di un sottostante. In buona sostanza, farà in modo che il capitale segua il prezzo.

Si tratta di una soluzione per trasformare i movimenti di prezzo in rendimento. Si tratta di un cambio di paradigma importante, che genera conseguenze tanto per il gestore quando per l’investitore. Il gestore vede ridursi il proprio margine di discrezione, e quindi anche la possibilità di incorrere in errori. L’investitore sa, grosso modo, cosa aspettarsi in termini di rendimento, in quanto gli basterà analizzare e monitorare l’asset che funge da sottostante.

? Come funzionano?Simili alla gestione fondi a lungo termine
? VantaggiDiversificazione, Versatiltà, Riducono margine errore negli investimenti
?Migliore piattaforma per ETFeToro
?Miglior broker con eBook e FormazioneOBRinvest

Broker migliori per investire in ETF

Di seguito vi proponiamo le piattaforme consigliate se volete fare trading con gli ETF:

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CFD su azioni, forex e materie primePiattaforma facileREGISTRATI
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ETF come funzionano

Da un punto di vista meramente tecnico, gli ETF funzionano esattamente come i normali fondi di risparmio gestito. Immette del capitale e acquista una quota, gode dei rendimenti. Tuttavia, nel corso degli ultimi anni si sono diffuse pratiche collaterali, le quali hanno in un certo senso determinato l’incredibile successo degli ETF.

Conviene investire in ETF?

L’investitore, infatti, può comportarsi in maniera attiva, trasformando la propria quota in un vero e proprio asset speculativo. Proprio come accade con le obbligazioni, può vendere e comprare le quote, realizzando un surplus.

Ma può agire anche in un modo ancora più indiretto. A disposizione, infatti, vi sono prodotti derivati che utilizzano gli ETF come sottostanti. Molti CFD sono progettati secondo questo schema. Si tratta di una soluzione che consente ai broker che non emettono ETF direttamente di predisporre, in ogni caso, una forma indiretta di trading online con gli ETF. Le regole non cambiano in quanto l’unica particolarità di questi prodotti è la presenza di una doppia “derivazione”.

Perché investire in ETF: vantaggi e svantaggi

Gli ETF sono ottimi prodotti ma ovviamente sono ben lontani dalla perfezione. Dunque, presentano dei pregi e dei difetti. Partiamo dai primi.

  • Riducono il margine di errore del gestore. Abbiamo già introdotto questo concetto. Il risparmio gestito classico è suscettibile alle competenze del gestore, a tal punto da determinare rendimenti. Gli ETF risolvono a monte questo problema, privando il gestore di gran parte del potere decisionale, e di fatto impedendogli di commettere troppi errori.
  • Sono leggibili. Leggere un ETF, valutarne l’appetibilità prima ancora di acquistarlo, è relativamente semplice. Di norma, le sue performance sono e saranno identiche (o estremamente simili) a quelle del sottostante. Ciò rappresenta un vantaggio per l’investitore, che può pianificare le sue risorse con maggiore precisione.
  • Sono versatili. Come già anticipato, vi sono almeno tre metodi per investire sugli ETF. Si segnala l’approccio finalizzato alla ricezione dei rendimento; il trading speculativo diretto (compravendita di quote), il trading speculativo con prodotti derivati (principalmente col trading CFD).

Per quanto concerne i difetti, invece, si segnala una certa rigidità. Se in termini prettamente tecnici gli ETF brillano per versatilità, in quanto prestano il fianco a numerose modalità di trading; in termini di rendimento gli ETF possono essere limitanti. Il parametro fondamentale per valutare l’efficacia di un ETF è la fedeltà. Dunque, se il sottostante si rende protagonista di pessime performance, l’ETF lo seguirà a ruota.

Come scegliere ETF

Scegliere un ETF, nonostante la grande leggibilità che li caratterizza, non è semplice come si possa pensare. Di base, se si ipotizza un impiego classico (ovvero acquisto e ricezione dei rendimenti) sono tre i parametri da prendere in considerazione.

  • Fedeltà. Lo abbiamo già detto, un ETF è “buono” solo se è fedele. D’altronde, lo scopo è proprio replicare le performance del sottostante, dunque è assolutamente necessario che tale replica avvenga con efficacia.
  • Performance del sottostante. Un investitore non se ne fa niente, di un ETF fedele ma basato su un sottostante in crisi, attraversato da un trend discendente e stabile. Dunque, è bene optare per ETF basati su sottostanti “performanti”.
  • Costi. Anche gli ETF hanno i loro costi. Ovviamente, in questo caso il parametro dipende da chi emette gli ETF, che può essere più o meno esigente.

ETF su materie prime

Conviene investire su ETF aventi le materie prime come sottostanti? Potrebbe non essere una cattiva idea. I motivi sono due, uno strutturale e l’altro contingente.

Il motivo strutturale è il seguente: le materie prime sono per definizione leggibili, in quanto legate a stretto giro alle vicende economiche. Dunque, spesso le stime che i trader effettuano si rivelano realistiche, o comunque vicine al vero. Il rovescio della medaglia consiste in una suscettibilità spiccata nei confronti degli eventi politici e geopolitici, che sono di norma non prevedibili.

Il motivo contingente consiste nei trend attuali, che sono prevalentemente positivi. Non è un caso: dopo un disastroso 2020 è tempo di ripresa per le economie di tutto il mondo. Questa dinamica si riflette chiaramente anche nelle quotazioni delle materie prime, sia quelle preziose che quelle meno preziose.

Negli ultimi 15 mesi, per esempio, il rame ha raddoppiato le sue quotazioni. Discorso simile – ma con un aumento meno accentuato – per le materie prime alimentari come il caffè e il grano.

ETF su petrolio

Quando si parla di materie prime, è impossibile non citare il petrolio. Nonostante gli ambiziosi tentativi di riconversione energetica, il petrolio rimane la materia prima più importante del mondo. Come si comporta nella veste di sottostante per ETF? Di base, alla stregua di qualsiasi altra materia prima. Tuttavia, vi sono ulteriori ragioni per prenderlo in considerazione.

In primis, rispetto agli altri asset, è continuamente sotto i riflettori. Nello specifico, è l’argomento di massicce e abbondanti analisi, outlook, stime. Tutto materiale per i trader che intendono ottimizzare la propria attività analitica.

In secondo luogo, il petrolio è protagonista di una galoppata non indifferente. A ottobre-novembre, vi erano poche speranze circa una ripresa del petrolio: la fine dell’emergenza pandemica era molto lontana e si stimava una economia reale in profonda sofferenza anche per l’anno venturo. Le vicende dal punto di vista economico stanno andando meglio del previsto, o come minimo vi sono le condizioni per un cauto ottimismo. Alla luce di ciò, e della tendenza degli investitori a scontare i movimenti in anticipo, il petrolio ha iniziato a rivalutarsi. Attualmente (fine giugno 20201) siamo sopra i 70 dollari sia per il Brent che per il WTI.

Per approfondimenti puoi consultare la nostra guida su come comprare petrolio.

Tassazione ETF come funziona

Per quanto concerne la tassazione, gli ETF non si prestano a sorprese di sorta. Siamo nel campo della fiscalità relativa ai “normali” strumenti finanziari, come fondi e obbligazioni.

Dunque, i rendimenti vengono tassati al 26%, come quasi tutti i rendimenti provenienti da prodotti di investimento. Fanno eccezone gli ETF che al loro interno comprendono una parte di titoli di Stato. In questo caso, la tassazione è parzialmente al 12,5% (i titoli di Stato godono di una fiscalità agevolata).

Se, per esempio, un ETF contiene per il 50% obbligazioni privati e per il 50% titoli di Stato, allora su metà dei rendimenti verrà applicato il 26%, mentre sull’altra metà verrà applicato il 12,5%.

Discorso diverso per chi utilizzare gli ETF alla stregua di un qualsiasi altro asset da trading online speculativo, ovvero compra e vende quote per realizzare un surplus. In ragione di ciò, si applica la regola del capital gain. In questo caso, si corrisponde sempre il 26%.

Migliori broker per investire in ETF

I broker possono predisporre il trading con gli ETF in due modi: attraverso la commercializzazione di ETF veri e propri; mediante emissione di CFD che utilizzano gli ETF come sottostanti. La soluzione più praticata è, ovviamente, la seconda.

Di seguito presentiamo alcuni dei broker più famosi e performanti, tra quelli che offrono il trading con gli ETF.

eToro

eToroè uno dei broker più famosi in assoluto. E’ salito alla ribalta, almeno inizialmente, grazie al suo servizio di punta, il rivoluzionario Copy Trading. Grazie ad esso, è possibile replicare i trader di altri utenti e guadagnare potenzialmente senza grossi sforzi. Ovviamente, valutare gli utenti e puntare sul cavallo giusto è tutt’altro che semplice, ma tant’è: il servizio è davvero interessante.

Al di là di ciò, eToro è un ottimo broker. Propone una infrastruttura tecnica all’avanguardia, costi molto bassi (le commissioni sono azzerate, il deposito minimo iniziale è basso). Mette a disposizione il trading con gli ETF “reali”. In merito, si segnala la possibilità di acquistarli senza costi aggiuntivi.

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Plus500

Plus500 è uno dei migliori broker. Si caratterizza per una offerta straordinaria, molto ampia e in grado di coinvolgere tutte le asset class. Anche il suo approccio ai costi è piuttosto accomodante, come si evince dal deposito minimo iniziale piuttosto basso e da commissioni basse. Ottima anche l’offerta di strumenti tecnici per analizzare il mercato.

Plus500 è un broker CFD, dunque permette sì di fare trading con gli ETF, ma in modo “indiretto”.

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Capital.com

Capital.com è uno dei migliori broker CFD in assoluto. Ha tutte le carte in regole per meritare fiducia: un’offerta discreta, una buona infrastruttura tecnica, un approccio ai costi ottimale. Anzi, da questo punto di vista è tra i migliori. Oltre che per le commissioni azzerate, spicca per il deposito minimo iniziale più basso del mercato, per la precisione pari a 20 euro.

Un altro aspetto positivo di Capital.com riguarda l’offerta di conti. La maggior parte dei trader si limita a uno o due account, Capital.com ne mette a disposizione ben cinque. Ciascuno si caratterizza per funzionalità diverse, secondo un principio di progressività che si adatta all’eterogenea comunità dei trader. L’utente ha la sensazione che l’offerta di conti gli venga letteralmente cucita addosso.

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Investire in ETF: le domande frequenti

Che cosa sono gli ETF?

Si tratta di fondi quotati in Borsa che possono essere gestiti passivamente. I maggiori broker CFD consentono di negoziarli tramite derivati.

Quali vantaggi hanno gli ETF?

Hanno il vantaggio indiscusso di avere commissioni molto più basse rispetto ai tradizionali fondi di investimento oltre ad ottenere delle performances migliori.

Su quali piattaforme conviene negoziare ETF?

Ci sono moltissimi broker su cui negoziare ETF, una delle più usate e consigliate dagli esperti è sicuramente quella di Plus500.

ETF

Conclusioni

Dunque, cosa dire sul trading con gli ETF? Va preso in considerazione? La risposta è affermativa. Anche solo in una prospettiva di diversificazione, gli ETF si presentano come degli asset in grado di giustificare un interessamento e un investimento più o meno duraturo. A maggior ragione se si pensa che gli approcci possibili sono numerosi.

L’investitore ha l’opportunità di gestire gli ETF come un fondo qualsiasi, dunque rimanere in attesa dei rendimenti. Ha l’opportunità di praticare il trading diretto, attraverso la compravendita di quote e i tentativo di creazione del surplus. Infine, ha la possibilità di praticare il trading indiretto, commerciando nei CFD che hanno come sottostanti proprio gli ETF.

Ovviamente, il consiglio è sempre lo stesso: studiare. Tutti possono fare trading, ma è fondamentale maturare un certo bagaglio tecnico, profondere energie e impegno. Per farlo, non mancate di sottoscrivere un account demo presso i broker che abbiamo elencato. Gli account demo, infatti sono ottimi strumenti per fare pratica con il broker stesso, la piattaforma, l’asset e il trading in genere… In tutta sicurezza.

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